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Peter Halley
POST | SCACCO MATTO Fortunato Depero, Peter Halley

a cura di Graziano Menolascina e Giancarlo Carpi, mostra aperta fino al 10 GENNAIO 2015

Il teatro Futurista di Fortunato Depero,
dove l’azione scenica sostituisce gli attori con individualità astratte inserite in uno spazio scenico colorato, le geometrie elementari dei suoi atomi incontrano la fluorescenza dei colori di Peter Halley tra geometrie del quotidiano all’invadenza che non si limita allo spazio fisico. Peter Halley decodifica l’indagine di Foucault sulle strutture geometriche degli edifici, mirate a vigilanza ed esercizio del potere da cui ne scaturisce un quadrato minimalista monocromo, al centro del quale inserisce un altro quadrato - diviso da tre strisce verticali, la finestra con le sbarre - una tra le sue icone più riconoscibili. Informazioni e immagini sono la teoria fondamentale del Neo-Geometric Conceptualism, espressione artistica che denota l’opera di Halley insieme a quelle di Ashley, Koons e Bickerton. Questi concetti si esprimono nella sua opera come spazi chiusi e definiti, interconnessi da condotti, cavi e linee di comunicazione.
In Fortunato Depero parte delle opere mostrano il percorso di Depero (con Balla) verso l’astrattismo analogico futurista (Danza di Chiofissi) che sviluppa la scomposizione analitica della figura/spazio in “Ritmi di ballerina + clowns”, quadro esposto con i raggisti a Roma nel 1914. Lo spazio - geometricamente ricomposto in interni di accento metafisico (1916-17) - emana superfici colorate e dinamiche che prolungano nel quadro l’emozione dello spettatore. Il quadro
stesso è ricollocato nella sua realtà dopo il precedente oggettuale dei “complessi plastici”. Vi compaiono successivamente gli automi nello spirito dell’arte meccanica degli anni venti, come nel dipinto “I bevitori e la locomotiva” del 1925. Sono figure sintetiche riutilizzabili nelle arti minori – dalla copertina, al manifesto, alla tarsia – nelle quali emerge quella natura pubblicitaria dell’arte
che Depero comprese come esito della “Ricostruzione futurista dell’Universo”.

DAL 25 SETTEMBRE 2014 AL 10 GENNAIO 2015
INAUGURAZIONE GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE 2014 ORE 18.30
GALLERIA IN ARCO Piazza Vittorio Veneto, 3 10124 Torino
tel/fax +39 011 8122927 www.in-arco.com info@in-arco.com

   
POST | TEXTURE Personale di Maurizio Cariati

a cura di Loredana Barillaro presso Loft Gallery
Dal 3 Ottobre al 22 Novembre 2014

Vivace, briosa, unica. E’ così che si delinea Texture, la personale di Maurizio Cariati, curata da Loredana Barillaro, che si aprirà alla Loft Gallery di Corigliano Calabro (Cs) il 3 ottobre prossimo.
Una trentina di lavori fra dipinti e disegni, soprattutto di piccole dimensioni, realizzati su tessuto a partire dal 2008. Una mostra che per la prima volta vede accanto ai dipinti estroflessi su tessuto anche opere “piatte” e disegni su carta colorata a creare un unico filo conduttore per raccontare momenti di vita quotidiana in contesti tanto familiari quanto inconsueti.
Una sorta di chiamata a raccolta in cui lavori già visti, appartenenti a collezioni private, si mostrano accanto ad opere inedite. E come per la juta, che l’artista afferma costituire un forte richiamo alla sua terra di origine, allo stesso modo il tessuto interagisce con il soggetto che egli vi ritrae. Una scelta certo non casuale ma fatta con cura, e che suggerisce come il dipinto abbia inizio – letteralmente e in maniera ancora più forte – a partire dal suo supporto, il quale, forse, ha già vissuto una propria vita.
L’artista pone insieme persone, animali e cose atteggiandoli in mode e pose dal piglio ironico, basti guardare le espressioni, la mimica dei volti che, assieme ai titoli, rendono chiaro il “campionario umano” che ci si trova davanti.
“…l’ironia è solo una, nessuna, centomila maschere del volto che rappresento. Fare di un proprio difetto un punto forte e di bellezza è per me la vera perfezione.” (Un intenso rapporto a due, intervista di Luca Cofone, SMALL ZINE N. 6, aprile-giugno 2013, pp 4-5).
Maurizio Cariati allarga quindi il suo spettro di indagine emotiva in un ciclo, un progetto che ha un tempo, un inizio e una fine, e che ora è “necessario” mostrare, ma egli, afferma, è solo uno “strumento attraverso cui un lavoro viene alla luce e decide che ruolo ricoprire nel mondo”.
E Texture in fondo non è altro che una tappa di un percorso che l’artista certamente continuerà a tracciare.
Vernissage venerdi 3 Ottobre ore 18.00 -
Via Margherita, 47 87064 Corigliano Calabro (Cs) cell. 347.5948491

   
POST | Giuseppe Lo Schiavo - Burning Giraffe Art Gallery
Giuseppe Lo Schiavo Beyond Reality Beyond Photography fino al al 10 novembre

A partire da giovedì 25 settembre 2014, Burning Giraffe Art Gallery presenta una personale dell’artista Giuseppe Lo Schiavo (Vibo Valentia, 1986, vive e lavora a Londra) dal titolo Beyond Reality. Beyond Photography. La mostra è il secondo appuntamento del nuovo spazio espositivo di Via Eusebio Bava 8/a, a Torino, e prosegue nel suo intento di promuovere i giovani artisti emergenti, presentando tre progetti fotografici, realizzati da Lo Schiavo, accomunati da un chiaro riferimento alla storia dell’arte e, in particolare, ad alcuni suoi periodi fondamentali in ambito pittorico, oltre che dal desiderio dell’artista di sviluppare un discorso creativo che vada oltre il medium espressivo utilizzato: la fotografia.
La serie Ad Vivum è stata ideata come un viaggio senza limiti spazio-temporali; un ponte che collega i maestri della pittura fiamminga (Vermeer, Jan ven Eyck, Robert Campin, oltre a Tiziano e Antonello da Messina) con la fotografia digitale; un amalgama dell’estetica classica e di modalità espressive tipicamente contemporanee. Nelle immagini convivono luci calde e fredde diffuse e distribuite sui soggetti, come nei ritratti fiamminghi. Sculture di ombre dolci, soggetti immobili, silenziosi e lisci come il marmo.
Le opere della serie Levitation sono caratterizzate da una composizione illusoria che trae ispirazione dalla lezione del maestro surrealista Renè Magritte. Le fotografie che la compongono non riproducono la realtà, ma illustrano un universo immaginario, frutto delle infinite potenzialità dello strato subconscio della mente. L’uso del bianco e nero funge da ponte tra il passato pittorico e il presente fotografico, dando vita a un ipotetico scenario futuro dai tratti illusori.
La terza serie fotografica, presentata in anteprima assoluta in occasione della mostra presso Burning Giraffe Art Gallery, s’intitola Art Currency e si sviluppa come una provocatoria collezione di ritratti di grandi protagonisti della scena artistica mondiale (da Andy Warhol a Jeff Koons), che trovano il loro supporto ideale in un “letto” di reali banconote giustapposte.
Giuseppe Lo Schiavo, laureato in Architettura all’Università La Sapienza di Roma, è specializzato in Architectural 3d Visualization.
L’unione tra la moderna computer grafica e la fotografia ha reso possibile la realizzazione delle sue sperimentazioni. Per l’artista la macchina fotografica è il braccio del pittore, prima che del fotografo, pronto a dare forma al suo immaginario, nel tentativo di svincolare il mezzo fotografico dalla realtà. I lavori di Giuseppe Lo Schiavo sono stati scelti per numerose mostre in musei e gallerie a livello internazionale, tra cui: la Saatchi Gallery di Londra, l’Aperture Foundation di New York, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) Cosenza, La Mixer Gallery di Istanbul e in altre gallerie a Roma e Monaco di Baviera.
La mostra Beyond Reality. Beyond Photography avrà una seconda tappa, dall’11 dicembre 2014 al 20 gennaio 2015, presso la Galerie für Fotografie der Gegenwart “Ingo Seufert” di Monaco di Baviera.

Giuseppe Lo Schiavo. Beyond Reality. Beyond Photography
Dal 25 settembre al 10 novembre 2014
Vernissage: giovedì 25 settembre 2014, dalle 18:30 alle 23:00
Orario di apertura: dal martedì al venerdì, 15-19; sabato, 15.30-20
Su appuntamento: info@bugartgallery.com; t. 0115832745; c. 3477975704
Burning Giraffe Art Gallery (BUG) Via Eusebio Bava 8/A, 10124, Torino
http://bugartgallery.com
; info@bugartgallery.com; t. 0115832745; c. 3477975704

 
POST | Whoops di Marco Pio Mucci - Cantina Montone

Dal 4 ottobre al 9 novembre, cantina montone presenta Whoops, prima mostra personale del giovanissimo artista Marco Pio Mucci. Inaugurazione sabato 4 ottobre, dalle 17:30 alle 21.
cantina montone è aperta solo su appuntamento. Ingresso libero.
È prevista un'apertura straordinaria in occasione della Decima Giornata del Contemporaneo organizzata da AMACI, l'Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani, sabato 11 ottobre 2014, ore 10-19. In esposizione lavori prodotti nell'ultimo anno: immagini ricavate da foto amatoriali rielaborate, con una sensibilità pittorica, su supporto rigido di Carton Plume, generando un involucro lasciato quasi al suo stato grezzo che allude a una cornice. Le opere sono una narrazione di vizi e affetti che arrivano dal vissuto dellʼartista. Costruzioni arbitrarie e riferimenti semplici che hanno sempre un senso, perché sono una sua determinazione, un suo certo punto di vista.
Untitled (long ear dog) (2014) tratta la singolarità degli intrecci. Descrive il risultato di un incrocio genetico tra un Labrador e un Cocker. Ciò ha portato a un animale con «un colore unico, un pelo unico, una “natura” unica». Dalla molteplicità delle esperienze quotidiane viene anche Untitled (feet) (2014) dove un particolare di corpo femminile, i piedi di una donna colti nella loro
sensualità, diventa un efficace elemento linguistico. L'opera OOOO – OOOO – OOOO – OOOO (2014) è una foto che riprende una parte della curva di uno stadio da calcio in cui sono state modificate scritte, bandiere e slogan, lasciando intatta, invece, l'estetica del colore.
Infine, il cortile ospita la scultura La nuova condizione di essi, lavoro del 2012, in cui l'artista ripropone un frammento del bordo di un campo da calcio con l'intento di suggerire una nuova visione allegorica del gioco.
Per l'occasione, cantina montone ha prodotto delle one T-shirt dipinte a mano. Le magliette si possono acquistare durante l'evento e su richiesta per e-mail. In vendita anche i vini prodotti: Taurasi, Irpinia Aglianico, Greco e Fiano. Tra cui il Taurasi (2007) in edizione limitata di 30 bottiglie con etichetta d'artista firmata e numerata. Il ricavato sarà destinato alla produzione delle prossime iniziative.
Si ringrazia il Sindaco del Comune di Montoro Mario Bianchino, l'Assessore Luigi Toro, Stella Grieco, per la traccia redazionale, Ciro Grimaldi, per l'affetto, la Pro Civis Montoro, per la collaborazione, e il Museo Madre, per il sostegno.
Marco Pio Mucci è nato a Benevento nel 1990. Oggi vive e lavora a Milano, dove ha frequentato l'Accademia di belle arti di Brera. Ha esordito nell'ambito della mostra collettiva Fuoriclasse: 20 anni di arte italiana nei corsi di Alberto Garutti, GAM - Galleria d'Arte Moderna, Milano (2012) e ha partecipato al Premio Lady Dior as Seen By / A New Generation of Italian Artists, a cura di
Cloe Piccoli, selected by Laura Cherubini, Triennale di Milano, Milano (2012).

Marco Pio Mucci – Whoops
4 ottobre - 9 novembre 2014
opening 4 ottobre 2014, ore 17:30 – 21
Apertura speciale, per la Decima Giornata del Contemporaneo - AMACI,
11 ottobre 2014, ore 10-19
cantina montone Via Parrelle, 149 IT – 83025 Montoro (AV) - www.cantinamontone.com

   
POST | La Grande Bellezza Italia ad Amsterdam
Fino al 1 novembre 2014 CBK Amsterdam

La cultura italiana nei Paesi Bassi
è presente da secoli, ma non è sempre stata evidente.
Banchieri, stuccatori, mercanti d'arte, stampatori, spazzacamini, terrazzieri, fabbricatori di
ghiaccio, artisti, studenti e proprietari di ristoranti hanno lasciato il segno e influenzato la
vita quotidiana olandese.
Le loro esperienze, i loro ricordi e le loro storie hanno lasciato su Amsterdam una coltre
leggiadra, un velo di luce invisibile, una stratificazione con molti livelli che influenzano il DNA
olandese.

La Grande Bellezza celebra la bellezza degli influssi italiani nei Paesi Bassi tramite le arti
figurative, audiovisive, e la fotografia.
Gli artisti che prendono parte alla mostra sono Roberto Caradonna, Pierluigi Pompei,
Claudio Varone, Sonia Cillari, Maurizio Montalti, Monica Ragazzini e Silvio Zangarini. Daniela Malaica, Francesco Ragalmuto Garito, Dario Scapitta, Augusto Forti e Michela Mazzeo
espongono inoltre i loro lavori di gioielleria e di design.

APERTURA: 25 settembre 2014 ore 16.30
Inaugura la mostra l'ambasciatore italiano nei Paesi Bassi, Francesco Azzarello,
col contributo di Thijs Reuten, membro del collegio comunale Amsterdam
Oost, Rita Venturelli, direttore Istituto Italiano di Cultura, Massimo Benvegnù, critico
cinematografico, Carla Regina, mezzosoprano.
La mostra si chiude sabato 1 novembre con una festa ispirata al film La Grande Bellezza
in occasione della Museumnacht, a partire dalle ore 19.00,
www.museumnachtamsterdam.nl

La Grande Bellezza è un progetto della fondazione Culturissima in collaborazione col
CBK Amsterdam, e col supporto e patrocinio dell'Istituto Italiano di Cultura nei Paesi Bassi.
La Grande Bellezza fa parte del progetto 1001 Italianen.
Si ringrazia: Appetito Novitalia, Da Gustare, Roberto Gelato, Ferraro Wijn, Olio De Ritis,
MariCase, Casa Di Maggio, Serena Libri, Italië Magazine.
   
POST | RELOADED AGAIN SPAZIO ARTEPASSANTE DI PORTA VITTORIA
FINO AL 15 0TTOBRE 2014
Vernissage 24 Settembre ore 18,30

Siamo lieti di salutare l’Estate rinnovando la mostra Reloaded presso la spazio Artepassante di Porta Vittoria. In questo periodo di cambiamento continiuamo a cercare a Milano un angolo di pace, un luogo magico dove possiamo lasciare la nostra mente libera di fantasticare. Qui non ci sono boschi fatati.. ma l’universo degli artisti permette di immaginare vite oltre il cemento, mondi paralleli dove il riflesso della città si trasforma in qualcosa di diverso, dove ognuno recita la parte che desidera gli appartenga.
Qualche gradino sotto la strada presentiamo le opere degli artisti visionari e sognatori che hanno dato vita allo spazio nella mostra iniziata a Luglio, con l’aggiunta di protagonisti nuovi, e con una serata di apertura che sarà occasione di vedere live l’attività di alcuni di loro.

Il progetto espositivo era partito dall’idea di riproporre in veste nuova e ampliata, e fuse in una, le mostre:
VIETATA LA RIPRODUZIONE con René Pascal
BIENVENUE NELLA REALTA’ con Fulvio Martini e Frantz Gauviniere
La collettiva di fotografia LINGUAGGI DEL CORPO con la partecipazione di Marco Casolino.
GENERAZIONI D’INCHIOSTRO con Mariarita Renatti,
TRANSIZIONE ACQUATICA con Ramona Zordini,
CERVELLI SU CARTA con Akab Blind, Zibe, Daniele Aimasso, Mariarita Renatti , Loris Dogana, Pilar Dominguez, Giovanni Manzoni Piazzalunga, Valentina Campagni, Lord Pepper.

Con il rientro in città si intende ora arricchire il cast degli attori coinvolti per fortificare i concetti di base: si vedranno opere pittoriche di Eleonora Prado, Elena Della Rosa e Giada Fossà, quelle grafiche di Sonia Aloi.
La vernice del 24 settembre inizia animata dalla partecipazione di Loris Dogana , che realizzerà serigrafie con l'ausilio della giostra serigrafica di Riccardo Piperno, che presenterà il suo funzionamento e alcuni lavori già effettuati con lo strumento.
La serata inaugurale sarà anche occasione di presentare tutte le iniziative promosse dall'Associazione Gmp Art all'interno del progetto Artepassante, fino alle porte di Expo, quello che sarà per Milano la grande Esposizione Universale, ricchissima di attività che non anticipiamo: da qui ad allora l’impegno è di far diventare lo spazio Artepassante un punto di riferimento per i milanesi, per chi si nutre anche di cultura. Luogo di aggregazione e sperimentazione, casa di artisti emergenti ma dal già riconosciuto talento innovativo, e casa di chi vuole imparare l’arte. Sarà infatti presentata al pubblico tutta l’attività di laboratorio di tecniche artistiche prevista dal mese di ottobre, e che potrà coinvolgere sia il professionista che il nascosto talento del cittadino neofita. Insegnante e coordinatrice per altri docenti ospiti sarà Pilar Dominguez, esperta nel campo dell’Incisione, presente in mostra con alcune opere saggio delle attività possibili in questo contesto.
Inoltre ora tutto è pronto per l’ abbinamento di eventi legati ad una disciplina artistica alle tematiche espresse nei format. Si prevedono serate con performances , esibizioni live di pittura, sketching, sessioni di incisione e stampa, con la possibilità di vedere un’ opera stampata su magliette e altri supporti, esibizioni live di danza e teatro.
E’ arrivato il momento...iniziamo a valorizzare l’entusiasmo di Milano!

   
POST | Giochi di ruolo opere di Susy Manzo - Galleria Francesco Zanuso

a cura di Angela Di Lavore - Dal 1 al 9 Ottobre 2014
Inaugura mercoledì 1 ottobre alle ore 18.00, alla Galleria Francesco Zanuso, la prima personale a Milano dell’artista Susy Manzo. La mostra è una tappa riassuntiva di un progetto più ampio che l’artista milanese porta avanti dal 2012: i ruoli di genere. Maschile e femminile sono la grossolana spartizione che dai giochi infantili arriva alla caratterizzazione adulta.

Partendo dall’osservazione dei giochi dell’infanzia, Manzo racconta, questo mondo, in immagini nitide, esecutivamente perfette, ripulite in apparenza da ogni intromissione emotiva e, in particolare, recupera l’eco delle filastrocche tradizionali, così come si è impresso nell'inconscio individuale e collettivo.
L’artista tesse il racconto di come la memoria sepolta di queste sonorità indirizzano i complessi comportamenti individuali verso uno stereotipo di genere che esclude, rimuovendolo, il desiderio personale, che avvilito e colpevolizzato si cristallizza nella fisionomia del diverso. Diversità che, considerata inaccettabile per i canoni prescrittivi della società patriarcale, si incista patologicamente nell’animo come una colpa, sino a farci sentire estranei a noi stessi.

L’immagine di una donna giovane, ferma nell’età in cui ha raggiunto pienamente il suo valore e la sua forza, composta e consapevole della propria bellezza, della piena capacità di procreare, del suo potere di seduzione, è presente, sempre uguale a se stessa, nella serie dei lavori a olio, in cui il colore è trattato con levità e stesura sottile. Donne dai capelli ben pettinati, sfacciatamente rossi come a rilevare un’indomabilità a qualsiasi regola repressiva imposta, descrivono i ruoli con distacco e freddezza, talvolta ironizzando sottilmente con eleganza. Non c’è biografismo nelle immagini, o forse c'è, ma la scomposizione prismatica all’infinito di una figura femminile sempre uguale, di una bellezza regolare, è un gioco. Il gioco dei “ruoli di genere” in cui è la società che attribuisce le parti.

La serie dei lavori a grafite e matite colorate su carta vellum, in cui il paper-cutting del cartoncino sovrapposto realizza un intaglio la cui perizia e delicatezza rimanda al ricamo antico, ci immergono nella dimensione delle favole, in un mondo di magia dove l’inquietudine e l’angoscia, dovute alla presenza dell’orco (che seppur non rappresentato è sempre in agguato), serpeggiano e si mimetizzano in una trina d’intreccio di fili sottili.
Un invito a perdersi nella bellezza di principesse dalle trecce ramate sinuose come serpenti, di “castelli in aria”, di torri, poggiati lievemente su zolle erbose che vagano nell’universo come mondi perduti. (Angela Di Lavore
)

Info: Giochi di ruolo opere di Susy Manzo a cura di Angela Di Lavore - Galleria Francesco Zanuso
Corso di Porta Vigentina 26 - Milano
Opening 1° Ottobre 2014 ore 18.00
1 - 9 Ottobre 2014 da Lunedì a Venerdì 15.30 / 19.00 e al mattino su appuntamentotelefono +39 335 6379291 | www.galleriafrancescozanuso.com | francesco.zanuso@gmail.com
Ufficio stampa FLpress Flavia Lanza | mobile +39 340 9245760 | ufficiostampaflpress@gmail.com

   
POST | FELISCATUS LA TORRE DI BABELE 11DREAMS Art Gallery

Fino al 16 ottobre 2014
Un vocio indicibile viene dal mare / da ogni spugna che è dentro tutte le cose / sotto e sopra l’acqua / innumerevoli parole danzano e galleggiano / da lunghi viaggi tornano / e ripartono / nell’umore labiale / di lingue di spuma.
Quando ero giovane facevo pesca subacquea. D’estate, alle cinque di pomeriggio, dopo aver smesso di lavorare, prendevo lo zaino con muta, maschera, pinne, zavorra, gancio, fucile e via al mare. Un quarto d’ora di strada sotto il sole ancora caldo, qualche minuto di discesa lungo il sentiero sulla costa, dallo slargo in alto dove parcheggiavo la macchina, per arrivare alla “casetta” sugli scogli, e, dopo essermi preparato, finalmente in acqua. Lì passava tutta la stanchezza.
Non era granché importante pescare; sì, ci andavo anche per quello, era la motivazione di partenza, e certamente capitava di prendere, a seconda dei giorni, cefali, saraghi, scorfani, lappane, raramente cernie. Polpi, sì, tanti, una volta anche una murena. Già, i polpi, con quei rifugi talvolta improvvisati, in oggetti (o quel che ne era rimasto) insospettabili, anche fondi di bottiglie di vetro che rilucevano sul fondo sabbioso chiazzato di luce solare; oppure, mossi da curiosità e sporgendosi dalle loro tane – adornate, da grandi esteti quali essi sono, di valve di conchiglie, i resti dei loro pasti – mi osservavano guardinghi, con la testa incassata tra i tentacoli raggomitolati.
Volentieri prendevo i ricci, impreziositi da quell’incredibile varietà di colori, quando erano sott’acqua, dal blu al rosso scuro, dal viola al nero, che in superficie si uniformavano ad un unico colore bruno van Dyck spento o, similmente, umida terra di Cassel. Quando aperti, però, quale delizia quelle uova arancioni con un po’ di limone!
Se c’erano, mi fermavo a guardare le meduse (ne trovavo tante quando al mare andavo, nei giorni in cui non lavoravo, di mattina), di quel meraviglioso e trasparente azzurro; elegantissimi animali, fatti di nulla, che spiaggiati, sotto il sole, diventavano una massa informe, viscida e gelatinosa.
Ma, ripeto, non era indispensabile prendere qualcosa, mi rendeva già soddisfatto stare a pelo d’acqua, andare giù di tanto in tanto; prima di ogni cosa – di ogni pensiero, di ogni decisione sull’itinerario da seguire, su quali zone soffermarmi, a quale profondità arrivare, se dedicarmi alla veloce esplorazione in larga scala o alla meticolosa insistenza su piccoli punti –, muovendo appena i piedi e procedendo lentamente, mi lasciavo incantare, ondeggiando inerte, a mia volta, come acqua sull’acqua, dal rallentato ondeggiamento della posidonia, e ciò mi rilassava; e guardavo, cosciente di essere in un luogo dove stavo a mio agio, attraverso le lenti graduate della maschera, bagnate di saliva prima di metterle per impedirne l’appannamento, il mondo verde-azzurro sottomarino e nello stesso tempo l’increspatura delle onde in superficie, ascoltando la cadenza del respiro portata dal tubo agganciato alla cinghia della maschera, con l’orizzonte che era diventato, tanto appariva vicino, domestico e facilmente raggiungibile con le mani.
Una volta decisi di fermarmi fino a tarda sera, nuotando pigramente coi piedi e muovendo appena le braccia, intorpidite dalla permanenza prolungata nell’acqua che, da baldanzosa qual era stata durante il giorno, meno nel pomeriggio, verso sera si era rasserenata, ma ugualmente, dopo alcune ore di ammollo, la percepivo come fredda sulla pelle rattrappita delle mani. E mi vidi, a poca distanza, illuminato dalla poca luce che, tra i tanti riflessi e le semoventi, fantastiche ombre, ancora c’era, e che si mescolava, con fare spedito e ad imprevedibile scansione, a quella pallida e prossima della luna. Ero vestito, in piedi, sospeso nell’acqua che mi arrivava fin sopra le ginocchia; mi trovavo davanti al cavalletto che da tempo non utilizzavo e che lì vedevo coperto di muschio e licheni. La postura era quella di Ingres nell’autoritratto a ventiquattro anni (uguale età avevo allora), con lo stesso soprabito terra d’ombra, le cui abbondanti e ben organizzate pieghe, ricevuto il comando tattico dalla larga manica sinistra, dinamicamente divergevano per ricongiungersi, fermandosi di colpo, sul bordo di una pausa scura posta obliquamente sulla spalla, e cadere a cascata dietro la schiena – fino a raggiungere e superare la superficie dell’acqua immergendosi pesantemente in essa – lasciando indenne e poco mosso il biancore della camicia, dal rigido colletto della quale usciva il mio teschio felino. Nella mano sinistra, questo ottocentesco duplicato del pittore che in quel periodo ero e non ero, nel senso che dipingevo con l’immaginazione, senza perciò lasciare una traccia fisica di quello che mi passava per la testa (disegnavo però tanto), aveva un cartiglio, un foglio: degli appunti o un disegno, pensai...] F.C.

INFO: FELISCATUS LA TORRE DI BABELE
21 settembre – 16 ottobre 2014 Ore 16 – 19 tutti i giorni - chiuso il lunedì
11DREAMS Art Gallery Via Rinarolo, 11/c 15057 Tortona (AL)
www.11dreams.it - info@11dreams.it - www.sicula.com

   
POST | YOUNG AT ART. We Art Calabria #2
Fino al 5 ottobre al MAM di Cosenza

A partire da lunedì 22 settembre 2014, si terrà, a Cosenza, la seconda tappa delle terza edizione di Young at Art, progetto espositivo itinerante attraverso il quale l’associazione Oesum Led Icima e il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) intendono promuovere i giovani talenti della scena artistica calabrese. L’importante spazio espositivo scelto per questa seconda mostra, che segue quella tenutasi tra il giugno e l’agosto scorsi presso il museo di Acri, è il MAM (Museo delle Arti e dei Mestieri), situato nel cuore del centro storico della città dei Bruzi, e sancisce la rinnovata collaborazione con la Provincia di Cosenza.
Protagonisti della mostra sono otto artisti Under 35, selezionati attraverso un concorso preliminare, che rappresentano la vivacità di una scena artistica territoriale in costante fermento creativo, come testimonia la diversità dei media espressivi rappresentati: Cristina Comi (fotografia), Maria Rosaria Cozza (fotografia), Antonio Cugnetto (scultura), Rocco Mortelliti (video-arte), Davide Negro (installazione multimediale), Francesca Procopio (fotografia), Paolo Scarfone (opere su carta autoprodotta) e Francesco Votano (pittura). I curatori Massimo Garofalo e Andrea Rodi hanno deciso di premiare la dimensione progettuale dei lavori selezionati, evidenziando la capacità di ciascun artista di portare avanti un discorso maturo e in grado di evolversi nel tempo, pur mantenendo un’importante coerenza concettuale.
Il progetto Young at Art culminerà nella terza tappa espositiva, che si terrà tra il 5 e il 9 novembre prossimi a Torino, nell’ambito della manifestazione Paratissima, che annualmente richiama oltre 100.000 visitatori, tra appassionati e addetti ai lavori. In tale occasione verrà presentato il catalogo riassuntivo delle prime tre edizioni del progetto che, dal 2012 ad oggi, ha promosso l’operato di 27 giovani artisti nati in Calabria, a testimonianza dell’importanza che il MACA e l’associazione Oesum Led Icima, che promuove le attività del museo, attribuiscono al rapporto con il territorio e alla sua promozione.

Young at Art. We Art Calabria #2
Luogo: MAM (Museo delle Arti e dei Mestieri) – Corso Telesio 17, Cosenza
Artisti: Cristina Comi, Maria Rosaria Cozza, Antonio Cugnetto, Rocco Mortelliti, Davide Negro, Francesca Procopio, Paolo Scarfone, Francesco Votano
Curatori: Massimo Garofalo, Andrea Rodi
Vernissage: lunedì 22 settembre 2014, ore 18:00
Date: dal 22 settembre al 5 ottobre
Orario: dal martedì al sabato, 9-13 e 16-20 (apertura straordinaria lunedì 22 settembre)
Info museo: tel. 0984 481946; mam@provincia.cs.it
Info mostra: tel. 011 9422568; cell. 339 6935464
info@museomaca.it; www.museomaca.it
info@youngatart2014.com; http://youngatart2014.com

   
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