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di Francesca Paola Comolli
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Gina Pane: un ponte
fra terra e cielo.
Al Mart di Rovereto

Gina Pane - Hyde Park Gazon [Hyde Park Prato], 1965-1966. Ferro zincato dipinto,
15 x 130 x 60 cm. Collezione Denis Coutrot

 

 
 

Gina Pane: un ponte fra terra e cielo
Al Mart di Rovereto

Gina Pane (1939-1990) “E’ per amore vostro: l’altro”: si è aperta con questo titolo, a prima vista un po’ singolare per chi ha avuto modo di avvicinare l’opera dell’artista, la prima mostra antologica dedicata alla performer francese di origini italiane. Gina Pane, infatti, è conosciuta in tutto il mondo come Body Artist per le sue emozionanti – per non dire scioccanti – performance, ma, come ha attentamente sottolineato la curatrice durante la conferenza stampa di presentazione della mostra, per la prima volta “qui é possibile vedere tutta la sua opera”.
Nata da un’idea di Gabriella Belli e curata da Sophie Duplaix – curatrice capo delle collezioni di arte contemporanea del Centre Pompidou di Parigi – con la collaborazione di Anne Marchand – erede dell’artista –, la retrospettiva è visibile negli spazi del Mart di Rovereto fino all’8 luglio 2012.
 
Gina Pane
Table de lecture (terre – ciel), 1969,
10 fotografie a colori fissate su legno 31 x 52 cm. Collezione Anne Marchand, in deposito al Frac des Pays de la Loire, Carquefou, Francia
 
Troppo spesso, purtroppo, il percorso artistico di Gina Pane viene erroneamente identificato con le sue sole ‘azioni’ e quindi, suo malgrado, ridotto alla sola indagine sulla dimensione corporea, tralasciando il corpus più consistente e rivelatore della sua poetica.
La complessità della sua tematica e la coerenza concettuale che caratterizza le varie fasi della sua produzione emergono, invece, con chiarezza lungo il percorso espositivo, che si avvale di oltre 160 opere provenienti dai maggiori musei d’arte contemporanea e da importanti collezioni private, svelando progressivamente l’evoluzione del suo vocabolario simbolico.
Il tema del sacro, per esempio, il motivo della croce e il dono di sé all’altro, si ritrovano in tutto il lavoro dell’artista: dai dipinti geometrici alle Structures affirmées realizzati fino al 1967, alle azioni degli anni Sessanta e Settanta, fino a Solitrac – l’unica opera cinematografica mai realizzata dall’artista – e alle Partitions e Icones compiute dal 1980 fino alla sua prematura morte.

 
La mostra presenta un importante nucleo delle prime opere realizzate dall’artista, per la maggior parte inedite. Attratta dalla geometria strutturale minimalista e dalla forza del colore, negli anni Sessanta Gina Pane crea dipinti e “strutture” che da un lato rivelano la sua formazione di pittrice e al contempo segnano il punto d’avvio per un’approfondita ricerca sullo spazio.
"Un tema chiave di Gina Pane agli esordi é il desiderio di trovare un legame con la natura" perchè "per [lei] l'artista é un tramite tra dimensione terrestre e spirituale" dice Sophie Duplaix.
Enfoncement d’un rayon de soleil
(1969) e Terre Protegè I, II e III (1968-70), ad esempio, sono “azioni nella natura”, documentate dall’obiettivo fotografico di Françoise Masson, nelle quali Gina Pane pone il proprio corpo in dialogo e a protezione degli elementi naturali, per evidenziare l’aspetto vitale e nutritivo della terra e il legame simbiotico tra uomo e natura.
Per l’artista la documentazione fotografica, o constat photographique, rappresenta il punto essenziale delle sue ‘azioni’, ancor più dello svolgimento effettivo della performance. “Il corpo che è, al tempo stesso progetto/materiale/esecutore di una pratica artistica, trova il suo supporto logico nell’immagine, attraverso il mezzo fotografico.” ebbe modo di spiegare chiaramente a suo tempo Gina Pane.
Nulla, infatti, veniva lasciato al caso: l’angolazione dello scatto e il montaggio della sequenza fotografica venivano stabilite da Gina già nelle primissime fasi dello sviluppo dell’opera.
 
 
Gina Pane
Continuation d'un chemin de bois, 1970,
1970, 6 fotografie, viraggio seppia, 121 x 60 cm.
Collezione La Gaia, Busca, Italia

Escalade non anesthésiée (1971) è la prima performance, anche se realizzata nel suo studio senza un pubblico, nella quale introduce l’elemento del dolore fisico, che poi rielaborerà in Azione sentimentale (1973), Azione Io mescolo tutto (1976), Action Psichè (1974) - 27 pannelli esposti al Mart di Rovereto per la prima volta in assoluto - e molte altre, più conosciute al grande pubblico.
Come afferma il titolo stesso dell’esposizione “E’ per amore vostro: l’altro” – con una citazione ripresa da Lettre à un(e) inconnu(e), testo scritto da Gina e pubblicato dopo la sua morte grazie ad Anne Marchand – il gesto del tagliarsi è per l’artista il mezzo ideale per avvicinarsi all’altro e al contempo donargli, attraverso il proprio sangue che sgorga, la sua energia vitale.
“Il vero motivo per cui Gina si feriva: mostrare col sangue il proprio amore e invitare l'altro a rispondere" parola di Sophie Duplaix.


Le Partitions, installazioni e sculture smaterializzate rivolte ad evocare le azioni precedenti, e le Icones, opere ispirate ai santi e ai martiri in cui la scelta e il trattamento dei materiali diventano preponderanti, sono le ultime sperimentazioni da lei intraprese prima della malattia e concludono il percorso espositivo martiano lasciando a bocca aperta più e meno esperti.
“Il corpo dei santi mi incanta, quegli uomini, quelle donne hanno superato il limite del corpo carnale unicamente radicato a terra dai problemi del nostro mondo. […] Quello che mi interessa nel modo in cui esso ha potuto trasformarsi è il momento in cui si sente che lo spirito è preso nella materia. Oggi non potrei lavorare il corpo santo se non avessi percorso quel lungo cammino che lo precede.” Gina Pane in Gina Pane (1939-1990). "È per amore vostro: l'altro" catalogo della mostra in corso al Mart, edito da Electa.
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INFO: Il Mart di Rovereto
Corso Bettini, 43 - 38068 Rovereto TN
Orari e giorni di apertura: da martedì a domenica 10 - 18 / venerdì 10 - 21 - lunedì chiuso
web: www.mart.tn.it



Pubblicazione 5 Aprile 2012
Francesca Paola Comolli



Francesca Paola Comolli
Francesca Paola Comolli, laureata in Storia dell’Arte al Dams
di Bologna nel 2009 ed in Comunicazione e Organizzazione per l’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 2012, collabora con alcune testate web scrivendo recensioni ed articoli di approfondimento sull’ambito artistico. Negli anni di studio ha compiuto esperienze formative presso gallerie e musei italiani ed ha avuto modo di organizzare la mostra “The Nest” alla Fondazione Maimeri di Milano nel luglio 2011.
 

 
 
 
 
 
 
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