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VIAGGIO E CULTURA
agenda eventi
a cura di Valentina Mariani

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PARIGI. La rive droite:
dal Louvre agli
Champs – Élysées
e il Marais.

 

 

   
 
 
Il Louvre da les Tuileries - Foto V. Mariani
 
 
PARIGI. La rive droite:
dal Louvre agli Champs – Élysées
e il Marais.

 
Un po’ per i capolavori che custodisce, un po’ per essere stato scenario di un best-seller e di un film molto recenti, nell’immaginario comune è il museo per eccellenza. Quali che siano le ragioni che conducono a varcare la soglia della Piramide di Ieoh Ming Pei, resta un dato di fatto che il Musée du Louvre è una delle tappe imperdibili durante un soggiorno parigino. E una cosa va detta: a meno che non si sia in grado di fissare un percorso e, soprattutto, di rispettarlo, la visita di questo museo sarà una delle esperienze più faticose di un viaggio nella capitale francese. Certo, una fatica che in qualche misura viene ricompensata, ma è tale il patrimonio del Louvre da lasciare senza fiato: la voglia di vedere il più possibile finisce per offuscare la ragione e, senza un briciolo di buon senso, ma rapiti dall’entusiasmo, si finisce per trascorrere cinque o sei ore tra sale e corridoi, passando dal codice di Hammurabi alla Gioconda, dalla Venere di Milo ai Delacroix, passando per reperti etruschi e pittura fiamminga, senza dimenticare Michelangelo e Canova e l’interminabile Corridoio degli Italiani, dove davvero non si capisce più dove guardare e dove fermarsi. 35000 opere esposte in modo permanente (di cui 6000 sono solo dipinti) per una superficie di 60600 m2: questo è il Louvre, museo ospitato nell’omonimo palazzo che, prima della Rivoluzione, ospitò i re di Francia per oltre 600 anni.
 

Il Louvre e la Piramide di Jeoh Ming Pei - Foto V. Mariani
Per riprendere fiato una volta usciti, le possibilità sono almeno due. Una è quella di rilassarsi con una passeggiata o su una panchina del Jardin des Tuileries, che iniziano dall’Arc de triomphe du Carrosel, proprio davanti al Louvre, e proseguono fino a Place de la Concorde. Gli amanti dell’arte non resteranno delusi nemmeno qui, in mezzo al verde, perché nell’area più vicina al Louvre è stato creato un giardino monumentale con 20 bronzi di Aristide Maillol, che nelle giornate uggiose rendono l’atmosfera ancora più affascinante.
 

Il Palais Royal con Les Deux Plateaux di Dani el Buren
Foto V. Mariani
E come se non bastasse, anche all’interno dei giardini si trovano due musei: il Musée de l’Orangerie, celebre per la collezione di ninfee di Monet, e la Galerie Nationale du Jeu de Paume, Centro Nazionale della fotografia e sede per esposizioni temporanee.

Proseguendo la passeggiata all’interno delle Tuileries o percorrendo l’adiacente Rue de Rivoli (voluta da Napoleone e caratterizzata da un lungo prospetto a portico) si giunge nell’immensa Place de la Concorde.
 
Questa piazza monumentale fu realizzata nel 1757 dall’architetto Jacques – Ange Gabriel e in origine si chiamava Place Louis XV; durante la Rivoluzione, nel 1792 assunse il nome di Place de la Révolution: qui furono ghigliottinate più di 1200 persone, tra cui Luigi XVI, Maria Antonietta e Robespierre. Alla fine del periodo del Terrore, nel 1795 la piazza prese il nome attuale, che divenne ufficiale nel 1830. Al centro della spianata si trova un obelisco proveniente da Luxor, donato dal Viceré d’Egitto nel 1833.
Da Place de la Concorde iniziano i noti Champs – Élysées, creati da André Le Nôtre nel 1667 per Luigi XIV e trasformati nel 1830 da Jacques Hittorff con l’introduzione dei lampioni a gas. Per quanto siano uno dei simboli di Parigi e siano considerati dai francesi come “il viale più bello del mondo”, oltrepassata la prima parte costeggiata da giardini, la zona commerciale è piuttosto deludente: piacerà forse agli amanti dello shopping, ma è vero che a Parigi è molto più affascinante girare per le boutique sparse un po’ ovunque.
 
Gli Champs – Élysées terminato in Place Charles de Gaulle, altrimenti nota come l’Étoile. Qui sorge l’Arc de Triomphe, voluto da Napoleone nel 1806 e completato trent’anni più tardi, per celebrare le vittorie della sua Grande Armée. I dodici viali che si irradiano dalla piazza e che formano la stella (da cui il nome della piazza) furono progettati da Haussmann: il disegno grandioso del Barone si può ammirare salendo in cima all’Arco e godendosi da lì una bella vista di Parigi.

Come si diceva, le possibilità per rilassarsi una volta usciti dal Louvre sono due. La seconda è quella di dirigersi verso il vicinissimo Palais Royal, al cui interno si trova uno dei giardini più tranquilli di tutta Parigi. Nella corte interna del palazzo si trova l’installazione Les Deux Plateaux di Daniel Buren, composta da colonne di diverse altezze a strisce bianche e nere.
Poco lontano ci si può svagare un attimo anche all’interno della Galerie Vivienne: zona commerciale costruita nell’800, conserva un fascino che i grandi magazzini non potranno mai avere.
Percorrendo Rue des Petit Champs, si può arrivare su Avenue de l’Opéra, uno dei Grands Boulevards progettati nel ‘600 come viali alberati, oggi una strada molto trafficata che può solo in parte dare l’idea di che cosa dovesse essere in origine. In fondo si innalza imponente l’Opéra Garnier, che prende nome dal suo architetto. Costruita nella seconda metà dell’800, oggi porta in scena soprattutto spettacoli di balletto. Lo stile dell’edificio è senza dubbio stravagante, molto pomposo e ai limiti del kitsch, tanto all’esterno quanto all’interno…dove però riserva una sorpresa: il magnifico soffitto dipinto da Marc Chagall.

 
Un tratto degli Shamps - Elisees - Foto V. Mariani
L'Arc de Trionphe de l'Etoile- Foto V. Mariani
 
Uno dei quartieri più noti e anche uno dei più adatti per lasciarsi andare e passeggiare a zonzo è sicuramente il Marais. Due piazze degne di nota e di una sosta: Place des Vosges e Place de la Bastille. La prima, che in origine si chiamava Place Royale, fu la prima piazza monumentale di Parigi, voluta da Enrico IV ed è connotata dagli edifici tutti uguali e dai tigli che chiudono i quattro lati. In Place de la Bastille, invece, non resta più niente della prigione che le dà il nome. Qui si trova l’importantissimo teatro dell’Opéra de Paris – Bastille, oltre a numerosi caffè e cinema. Al centro della piazza si erge la Colonna di luglio, innalzata in memoria dei morti durante la Rivoluzione del 1830.
Nel Marais, inoltre, si può fare un giro nel Quartiere ebraico, oppure entrare al Musée Picasso, ospitato nell’Hôtel Salé, che dal 1976 contiene la più grande collezione di opere dell’artista.
 
Place de la Concorde - Foto V. Mariani
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Valentina Mariani
Viaggio Parigi novembre - pubblicazione dicembre 2011
 



Valentina Mariani
Valentina Mariani (Varese, 1988) dopo il diploma al liceo classico, ha conseguito una laurea triennale in Lettere Moderne con curriculum storico – artistico presso l’Università degli Studi di Pavia. Attualmente è iscritta alla laurea magistrale in Storia delle Arti dall’Antichità al Contemporaneo nello stesso ateneo. Da sempre appassionata di scrittura, negli anni passati ha partecipato con buoni risultati a diversi concorsi letterari. Collabora con alcune testate web che si occupano di storia dell’arte ed esposizioni temporanee.
 
 
La Galerie Vivienne
 
L'Opera Garnier
 
Uno dei bronzi di Aristide Maillol nel Jardindes Tuileries
 
Avenue de L'Opera
 
Les Tuileries da Place
de la Concorde
 
Foto V. Mariani
 
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