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a cura di Aurora Tamigio
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54. ESPOSIZIONE D’ARTE INTERNAZIONALE
DELLA BIENNALE DI VENEZIA.


PARTECIPAZIONI DOPO
LUNGA ASSENZA


Foto Archivio Sognoelektra

 

 

 
54. ESPOSIZIONE D’ARTE INTERNAZIONALE DELLA BIENNALE DI VENEZIA.
PARTECIPAZIONI DOPO LUNGA ASSENZA
 

Nella 54. Edizione dell’ Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia la presenza di Cuba si divide tra Milano e Venezia. Al circolo Arci Bellezza del capoluogo lombardo la rassegna Cuba! presenta due eventi: Palestra, mostra-celebrazione di Cubeart, associazione da anni attiva a Milano per la promozione dell’arte e della cultura cubana e Flora en Azul y Rojo, omaggio all’artista René Portocarrero (L’Avana, 24 febbraio 1912 – 27 aprile 1985), pittore cubano tra i più influenti sul panorama internazionale ed europeo, legato alla Biennale di Venezia soprattutto per la sua attività di incisore.

 
Un’installazione interattiva – Poesia! – presenta inoltre gli interventi di artisti, poeti e musicisti cubani e internazionali. Cuba! è un omaggio all’arte cubana, che ritorna dopo quarantaquattro anni di assenza alla Biennale di Venezia con la mostra Cuba Mon Amour. La presenza alla Biennale del Padiglione Cubano (le ultime partecipazioni si ricordano solo nel padiglione dell’IILA – Istituto Italo-Latino Americano) è celebrata con una delicatissima esposizione, imperlata di nostalgia ma appassionata nella sua dichiarazione d’amore. Il nome della mostra, Cuba Mon Amour, è una citazione del cinema di Alain Resnais, dichiaratosi egli stesso in più di un caso fortemente ispirato dall’esperienza rivoluzionaria di Cuba.
Sede: Isola di San Servolo,
Caserma Cornoldi Venezia Italy
 
 

L’evento veneziano è legato a quello milanese per la presenza di tre artisti, Felipe Cardeña, Duvier del Dago, Desiderio presenti in entrambe le manifestazioni. Inoltre Flora en Azul y Rojo, recuperando uno dei massimi esponenti dell’arte cubana e, in particolare, il suo lavoro di stampatore d’arte, crea un legame di questa con l’arte italiana, influenzata almeno per la prima metà del Novecento dal lavoro di Portocarrero. Sulla scia del grande artista scomparso, gli artisti invitati al Padiglione Cuba di questa Biennale associano un colorismo vivacissimo e un forte spirito di contaminazione tra arti con l’impegno e la testimonianza delle vicende che hanno investito Cuba in questo quasi mezzo secolo di assenza dall’Esposizione veneziana.

 
Anche il Costa Rica ha alle spalle anni di presenza unicamente con l’Istituto Italo-Latino Americano. Il lavoro degli artisti e dei curatori del Padiglione è stato interamente volto alla contaminazione tra diverse forme d’arte e di espressione. Lo Stupore auspicato dal titolo della mostra si realizza davanti agli occhi dello spettatore nella capacità degli artisti partecipanti di veicolare messaggi forti - i diritti umani, i principi universali di libertà e giustizia - mediante la formulazione di una forma innovativa, contemporanea.
 
Foto Artista: Gavin Rain "Aung san suu Kyi"
Courtesy: Biennale Costa Rica
Sede: Sant’Elena Campo de la Chiesa 3
Venezia Italy
- www.biennale-costarica.com
Il Padiglione, allestito presso l’Isola di S. Elena, è stato curato da Francesco Elisei insieme all’artista costaricense Francisco Córdoba, ideatore del progetto e creatore dell’installazione posta fuori dal Padiglione: un labirinto metafora della mente umana. Gli artisti scelti per l’esposizione sono stati selezionati per la loro internazionalità. Alec Von Bargen racconta di viaggi interiori ed esteriori, Raffaella Rosa Lorenzo crea favole di singolari “nature morte”: bottiglie di plastica che si trasformano in farfalle. Ancora sono presenti opere squisitamente “politiche” come quelle di Luca Zampetti o di Luis Chacón, opere che parlano di pace, di donne, di rifugiati politici.
 

Sede: Padiglione all’Arsenale Venezia Italy
Guida invece il Padiglione dell’India (assente dalla Biennale dal 1982) in termini curatoriali e, ovviamente, anche artistici, un forte spirito di sperimentazione e una visione dell’arte come “laboratorio”. Il tema che ricorre maggiormente nell’esposizione è sicuramente il cosmopolitismo. Il curatore Ranjit Hoskote assembla quattro visioni dell’India differenti, provenienti da artisti diversi tra loro e con diverse concezioni creative: Zarina Hashmi, Praneet Soi, Gigi Scaria e The Desire Machine Collective, gruppo artistico di cui fanno parte Sonal Jain e Mriganka Madhukaillya. Nell’arte di Zarina Hashmi è particolarmente sentito il tema della diaspora post 1947,
 
Praneet Soi lavora con diversi collaboratori in una visione artistica fatta di interazioni mentre Gigi Scaria racconta New Delhi attraverso storie di migrazione interna al paese.
Il Desire Machine Collective testimonia la vivace scena artistica contemporanea nel nord-est dell’India: il lavoro dei due artisti partecipanti si realizza pienamente nell’ambito dell’arte cinematografica. Sono stati proprio Sonal Jain e Mriganka Madhukaillya a suggerire il curioso titolo del Padiglione, Tutti sono d’accordo: Sta per esplodere……, tratto da un testo di un anonimo gruppo di teorici chiamato The Invisible Comitate. La frase contiene una serie di differenti significati, si ricollega alla dirompenza della scena artistica indiana, così come al sovrappopolamento del subcontinente e alla sua prepotente ascesa. Ranjit Hoskote, originario di Mumbai, curatore del Padiglione, è un personaggio eclettico: poeta, critico d’arte, teorico, ha seguito numerose mostre di arte contemporanea indiana e internazionale dal 1994: tra gli ultimi impegni, è stato nel 2008 co-curatore della Biennale di Gwangju, nella Corea del Sud.
 
La partecipazione dell’Iraq alla 54. Biennale d’Arte di Venezia è un fatto di grande interesse sociale, oltre che artistico. Il travagliato paese ritorna alla Biennale per la prima volta dopo il 1976 con un Padiglione che ha per tema l’acqua: Acqua Ferita / Wounded Water. L’esposizione, curata da Mary Angela Schroth e ospitato nella sede della Fondazione Gervasuti, tra Giardini e Arsenale, presenta le opere di sei artisti iracheni di formazione e fama internazionale. La scelta della curatrice è stata quella di mettere a confronto due generazioni di artisti, quelli degli anni ’70 e quelli più giovani degli anni ’80-’90, per raccontare gli ultimi trent’anni del paese.
Sede: Gervasuti Foundation, Fondamenta S. Anna (Via Garibaldi), Castello 995 - Venezia Italy
www.pavilionofiraq.org
Nella Foto l'artista Kalim al Karim
Courtesy: Biennale Iraq
 
Le opere di Ali Assaf, Azad Nanakeli e Walid Siti, gli anziani, oscillano tra memoria e racconto in un repertorio di ritratti di famiglia, cartoline, citazioni artistiche e spunti performativi legati per lo più all’uso del corpo. Tra i giovani artisti prevalgono invece paradossalmente le tecniche più tradizionali: Adel Abidin, Ahmed Alsoudani e Halim Al Karim presentano pitture visionarie che hanno per soggetto gli orrori della guerra, la tortura, la sofferenza. Il Padiglione Iraq è realizzato in collaborazione con l’Ambasciata dell’Iraq in Italia, la Rappresentanza dell’Iraq alle Nazioni Unite a Roma, il Ministero della Cultura in Iraq e l’Arab Fund for Arts and Culture. Quest’ultimo ha fortemente sostenuto la presenza dell’Iraq a questa Biennale 2011, testimoniando ancora una volta l’importanza dell’arte come via per uscire dalla povertà e dalla sofferenza.
 
AFRICA: Congo - Zimbabwe - Sudafrica
"L’Art et la Femme dans le nouveau Congo"
Sede: Venezia
"Tema dell’ambiente
e del territorio"
Sede: Santa Maria della Pietà, Castello 3701 Venezia
www.nationalgallery.co.zw
"Desire: Ideal Narratives in Contemporary South African Art"
Sede: Torre di Porta Nuova, Arsenale Nuovissimo Venezia
 
L’Africa ritorna in questa 54. Biennale dopo anni di assenza: Congo, Zimbabwe e Sudafrica partecipano a questa edizione veneziana per la prima volta rispettivamente dal 1968, 1990, 1995. In ognuno di questi padiglioni a dominare è l’arte di casa: nel Padiglione del Congo, il commissario Rocky Makota Kayimbi, presenta la mostra L’Art et la Femme dans le nouveau Congo con una selezione di artisti congolesi: Barly Baruti, Ange Bofenda, Huguette Diwampovesa, Dieudonné Kumindike, Ilanga Moli, Fifi Panzu.
L’esposizione dello Zimbabwe,
presso S. Maria della Pietà, sfoggia una rosa di artisti, Berry Bickle, Calvin Dondo, Tapfuma Gutsa, Misheck Masamvu, che interpretano il tema dell’ambiente e del territorio; il Sudafrica ritorna invece alle origini con la mostra Desire: Ideal Narratives in Contemporary South African Art, una collettiva di artisti tra cui Siemon Allen, Lyndi Sales, Mary Sibande, allestita negli spazi suggestivi dell’Arsenale Novissimo.
 
 
Video Zimbabwe Pavilion - Foto e montaggio video sognoelektra.con - Musica di Bach
 
 

La 54. Biennale di Venezia 2011 si apre a giugno con vernice l’1, 2 e 3 e sarà aperta al pubblico a partire dal 4 giugno sino al 27 novembre 2011.
Per informazioni e prenotazioni www.labiennale.org

54. Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia
ILLUMInazioni – ILLUMInations
Venezia (Giardini e Arsenale), 4 giugno – 27 novembre 2011
Vernice 1, 2 e 3 giugno 2011

Partecipazioni Nazionali

Aurora Tamigio
Visita Luglio - Pubblicazione Agosto 2011

 



Aurora Tamigio
Dopo la maturità scientifica si è laureata in Lettere Moderne, con indirizzo storico-artistico, all'università di Pavia.
Oggi è iscritta alla facoltà di Storia dell'Arte e lavora presso l'ufficio stampa di una nota casa editrice.
Collabora come redattrice per testate web con attenzione alle pagine culturali e di opinione.


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